Ricevo da Mattia Camellini e volentieri pubblico: “I vecchi elenchi telefonici saranno nuovamente utilizzabili per le campagne di marketing diretto. Giuro che questa volta non è uno scherzo! La notizia è apparsa qualche giorno fa su alcuni giornali e proviene dallo stesso Ufficio del Garante, in risposta ad un quesito di Poste Italiane.
In sostanza il Garante ha riconosciuto la validità di quelle banche dati costruite in passato partendo dai vecchi elenchi telefonici e arricchite con informazioni fornite dall’interessato o provenienti da altri archivi. L’importante è che i Titolari abbiano rispettato a suo tempo gli obblighi previsti dalla legge: la notifica della banca dati al Garante e l’informativa all’interessato.
Chi detiene questi archivi non deve più cancellarli, né è obbligato a verificare nel nuovo elenco se quei nominativi abbiano dato o meno il permesso al trattamento dei loro dati. Può continuare ad usarli per fini pubblicitari (mailing e telemarketing) senza il consenso dell’interessato. Fatto salvo, ovviamente, l’obbligo di cancellare chi non vuole più essere contattato. Esattamente come avveniva prima dell’elenco universale.
Può succedere quindi che una persona che oggi non è contattabile con il nuovo elenco, lo diventi utilizzando il vecchio.
È paradossale, è vero, e creerà sicuramente molta confusione. Sarebbe stato meglio intervenire prima, al momento di definire le regole dell’elenco universale, magari facendo valere l'”opt-out” per coloro che non hanno risposto al famoso questionario. Tuttavia, anche se tardivo, il pronunciamento del Garante è un atto apprezzabile perché ha ristabilito in questo modo un giusto equilibrio tra la tutela dei dati personali, da una parte, e l’interesse delle aziende (e delle organizzazioni non profit) dall’altra. Infatti, chi ha sempre operato nel rispetto della legge e costruito negli anni un ingente patrimonio informativo avrebbe rischiato di vedere azzerati di colpo tutti gli investimenti e resa impossibile una attività socialmente ed economicamente rilevante.
A questo punto, che ne sarà allora del nuovo elenco? Non cambierà nulla, continuerà ad esistere con le sue nuove regole in materia di consenso e chi vorrà utilizzarlo, in assenza di altri database, dovrà rispettarle. E poi va ricordato che il vecchio elenco Telecom aveva circa 18.000.000 di abbonati, mentre il nuovo ne ha oltre 26.000.000. Quindi almeno un terzo non è comunque presente nei vecchi elenchi.”
Mi sembra, ancora una volta, un intervento centrato! VM