E’ passata in sordina, in questa calda estate la recente affermazione di Giuliano Amato, (tratta da un intervista de La Stampa del 22 luglio 2005) sul volontariato e sui valori che lo supportano. In un momento di strana sincerità egli afferma che:
“È una constatazione che a darsi maggiormente da fare per assistere i più bisognosi siano i cattolici. Ammiro profondamente quello che fanno i cattolici e per questo mi chiedo come mai i laici non riescano a tradurre i loro valori etici in un’azione organizzata. .. È una domanda cui non ho una risposta.
L’unica fenomenologia che riesco a trovare mi fa paura: senza la Fede non ci si riesce. Se la accettassi dovrei concludere che non si può affidare all’etica laica il governo pubblico di una società. Ma questo non sono disposto ad ammetterlo. Vivo una contraddizione…”
Oltre ai teo-con, anche i lai-con?