Luciano Zanin e Mario Antignani hanno inziato una interessante discussione sul tema del Cause Related Marketing, come mezzo di finanziamento del mondo nonprofit. La metto all’attenzione di tutti perchè è decisamente interessante. Commenterò anche io queste cose nei prossimi giorni… (VM)
P.s. Per vedere gli antefatti andate al post di Mercoledì 29 Marzo 2006
Caro Mario,
non ti conosco, non so di cosa ti occupi e quindi se scrivo qualche sproposito ti chiedo scusa in anticipo, ma la dizione “al di là dei risultati tangibili” non aveva il significato di non considerare gli stessi come importanti, tutt’altro. Figurati, io faccio il Fundraiser di professione e i risultati concreti non sono una variabile insignificante nel rapporto con i miei committenti. In questo blog, però, mi permetto di fare qualche passo in avanti nell’evoluzione del rapporto con il terzo settore e con i suoi rappresentanti, o quanto meno di discuterne. Troppo spesso i dirigenti del non profit italiano non comprendono che avrebbero più bisogno di conoscenze, competenze e professionalità che di soldi, e queste si possono apprendere in molti modi, uno di questi è anche operare partnership con le aziende profit. L’utilizzo di alcuni strumenti quali il marketing, la comunicazione, il rapporto con i clienti, la visione strategica dello sviluppo dell’ente, le relazioni con il territorio, la valutazione delle performance, ecc. è molto più sviluppato nelle aziende profit e quindi da una relazione di CRM effettuata alla pari, senza sentimenti di sudditanza o complessi di inferiorità da parte dell’ONP,si può “portare a casa” molto di più che il semplice “vil denaro”, sempre utile, ma non sempre prioritario!
Il fatto di aver sbrigativamente liquidato la faccenda nel primo commento è dovuto solamente a questioni di spazio e di tempo. Credo comunque che sarebbe molto utile approfondire temi come questi. Io mi ispiro all’ottica dell’economia civile imparata da Zamagni dove profit, pubblica amministrazione e non profit siano in equilibrio (mi permetto di consigliarti di visionare un video dello stesso zamagni che puoi trovare nel sito di www.aiccon.it, 12 minuti interessanti ed intensi). Questo atteggiamento risolve in gran parte anche la questione della diversità di vedute sulle relazioni sociali da parte delle aziende profit e delle ONP. Abbiamo tutti la testa di stereotipi e luoghi comuni. Se facciamo uno sforzo (culturale) riusciremo a trovare molti più punti in comune (tra profit e non profit) di quanto non crediamo. Cominciamo a considerare le persone per quello che sono e non per la carica che rivestono, (una delle 12 regole nel libro di Melandri “Fundraising per le organizzazioni nonprofit” era: le persone danno alle persone per le persone, anche se sono AD, Presidente, o capitano di industria) non è retorica.Una parte sempre maggiore del mondo profit, quella più illuminata e/o innovativa, ha capito che taluni atteggiamenti nei confronti della Società non solo sono auspicabili e giusti, ma anche molto convenienti e remunerativi.
Devo infine ammettere, mio malgrado, che non di rado mi è capitato di incontrare imprenditori disponibili a fronte magari di dirigenti di ONP chiusi ed autoreferenziali, arroccati su posizioni di rendita che oramai sono superate dal tempo e che non fanno bene nè all’ente che guidano, nè alla comunità in cui operano. Lo so, generalizzare non è sicuramente corretto, ma se solo il 4% delle ONP opera attività di FR in modo strutturato, un motivo ci sarà pure. Fare FR significa, prima ancora di chiedere, mettersi in relazione con l’esterno (donatori, clienti, utenti, soci, P.A. ecc.), è questo lo scoglio più difficile da superare per le ONP italiane e questo senso. E’ un cambio di cultura manageriale, non solo l’apprendimento di tecniche e strumenti per chiedere soldi o tempo.
Per il profit, invece, la relazione con il cliente, da sempre è vitale per l’impresa e quindi le imprese hanno imparato a farlo (chi meglioe chi peggio ovviamente).
Questo era il senso dell’affermazione “al di là dei risultati tangibili”.
Scusa per la foga, ma quando di questi temi mi appassiono oltremodo, grazie comunque per avermi dato l’opportunità di approfondirli.
A presto
Luciano