Nonostante le continue critiche che sento in giro (l’ultima è quella di un direttore generale di una grande organizzazione nonprofit che si occupa di ricerca sul cancro che dice che il 5 per mille doveva essere “riservato solo alle grandi organizzazioni nonprofit” parole tratte da un intervista su Vanity Fair di questa settimana…!) continuo a pensare che la legislazione sul 5 per mille sia stata davvero una buona invenzione. Vi dico perchè.
Il 5 per mille ha tantissimi vantaggi:
1 – è il singolo cittadino che decide, quindi è libertà di decisione. E questo a me piace, molto.
2 – costringe le piccole organizzazioni a farsi pubblicità. Questo sembrerebbe un “costo” aggiuntivo. In realtà è una straordinaria possibilità di “raccontare di sè” di “dire che si esiste” e nello stesso tempo di portarsi a casa qualche soldino. Mi spiego: oggi il meccanismo scatenato dal 5 per mille è tale per cui tutte le organizzazioni nonprofit stanno cercando firme e nel frattempo stanno dando testimonianza di sè alla società. Oggi vengo a conoscenza di quell’organizzazione, e poi di quell’altra e poi di quella particolare organizzazione che sta facendo quel bel lavoro e così via. E’ un servizio reso alla società. Perchè fare del bene è sempre bene, ma far sapere che si fa del bene, fa ancora più bene. Esiste un effetto testimonianza che non dobbiamo scordare, e che è vitale per una società come la nostra, soprattutto per i giovani, che a causa di una bacata comunicazione (quella sì che è bacata) hanno capito che il serizio civile volontario (retribuito) è un anno di volontariato (ovvero una cosa gratuita). Il 5 per mille ha permesso a molte piccole organizzazioni di uscire allo scoperto senza aver costi insostenibili (infatti mentre comunico e racconto di me, ottengo anche qualche soldo)
3 – il 5 per mille ha creato un vero e reale database delle organizzazioni nonprofit. Forse nessuno ci pensa, ma il costringere alla iscrizione in un elenco pubblico le organizzazioni che aspirano a ricevere il 5 per mille, ha generato un elenco di 30.000 organizzazioni nonprofit. Ed è la prima volta che abbiamo finalmente un elenco di Onlus, Aps, VERE, ovvero di entità che esistono.
In realtà non penso che il mondo nonprofit sia composto, come dicono le statistiche Istat da 200.000 organizzazioni nonprofit. IN realtà penso che si distanzi poco da quelle 30.000 organizzazioni che si sono iscritte all’elenco 5 per mille. E’ vero ci mancano tutti gli enti religiosi, ma non siamo molto distanti come numero.
Insomma ritengo che il 5 per mille sia stata decisamente un buona invenzione, che mi auguro davvero il nuovo governo, qualunque esso sia, non cancelli.
VM
P.s. Buon Ponte del Primo Maggio!