Spesso è sufficiente essere un “esperto” per fare formazione, scrivere un libro, fare qualche lezione all’università, fare qualche consulenza qua e là. Cerco sempre però di non rientrare fra la categoria degli “esperti” ma di pensare a fare della formazione di qualità, con passione. Sono convinto che formando i fundraiser del futuro si contribuisce anche a migliorare il settore della raccolta fondi in Italia. L’email che mi è arrivata da una allieva del Corso di Alta formazione in Tecniche di raccolta fondi per il nonprofit e gli enti pubblici, appena iniziato a Forlì presso la Facoltà di Economia, Master Universitario in Fund Raising, è una affettuosa email (troppo buona!), di cui sono contento, e la condivido (con il permesso dell’autrice). Grazie all’autrice e se qualcun altro ha pensieri simili (o anche di critica), ben venga!
Gent. Prof. Melandri,
sono una delle allieve che ha appena iniziato il corso di alta formazione in tecniche di raccolta fondi per il nonprofit e gli enti pubblici. Le scrivo solo per dirle che grazie all’entusiasmo e alla serietà che lei mi ha trasmesso durante il primo giorno di lezione ho riacquistato fiducia in un’istituzione come l’università che mi aveva profondamente delusa, ragion per cui avevo interrotto gli studi. Assistendo alla sua lezione venerdì mi è tornata voglia di studiare e terminare la mia tesi al più presto.
[Foto di phauly con licenza di utilizzo Creative Commons]