Questa bella frase di Alexis Carrel (premio Nobel per la Medicina), riassume brevemente una serie di commenti che ho ricevuto sul mio post circa il fatto che spesso mi capita di vedermi copiato.
Non mi farò trascinare davvero in una inutile polemica. Non merito davvero così tante attenzioni, soprattutto per una semplice osservazione che non voleva essere assolutamente offensiva. Mi sono limitato ad osservare che il mio blog è stato il primo in Italia. Tutto qui. E’ falso? No. E’ la verità? Sì. Questo è quanto. E’ così immaturo osservare un dato dalla realtà? A me sembra una buona semplice e tranquilla operazione di realismo.
Si può discutere sul fatto che questa osservazione sia “interessante”, “utile”, “bella”, “brutta”, “ragionevole”, ecc, ma sono tutti punti di vista, opinabili.
Non si può discutere invece sui fatti, che sono eventi, e quando accadono, sono ineliminabli.
Volete qualche esempio di fatti ineliminabili? Eccone alcuni.
1 – oggi 25 ottobre sono stato a Indianapolis e ho incontrato i vertici della Croce Rossa Americana dalle 7,00 alle 8,00 del mattino (si può discutere sul fatto che l’orario era strano, che questa cosa sia interessante o meno, ma di certo non si può discutere, sul fatto che questa cosa è successa: “molto ragionamento e poca osservazione conducono all’errore. Molta osservazione e poco ragionamento conducono all’errore”).
2 – – il primo libro sul fund raising in italiano, pubblicato in Italia è quello di Massimo Coen Cagli, Manuale di fund raising, Carocci Editore. E’, e sarà per sempre il primo libro mai pubblicato. Un fatto. Si può discutere se è bello o meno (a me piacque moltissimo, al punto che lo adottai nei miei corsi all’Università, e tuttora ritengo che Massimo Coen Cagli, sia uno dei pochi “liberi” pensatori sul fund raising…nel senso che pensa, prima di parlare), ma NON si può discutere sul fatto che sia stato il primo autore a pubblicare un libro sul fund raising in Italia.
3- il primo blog sul fund raising, mai realizzato in Italia e in Italiano è quello di Valerio Melandri www.valeriomelandri.it (Falso? No!. Vero? Sì!.)
4 – L’associazione Assif è stata fondata attorno alla mia scrivania, nel mio ufficio alla Facoltà di Economia, al secondo piano. Ricordo che avevo in braccio il mio primo figlio che aveva pochi mesi, mentre firmavo insieme ad altri amici, l’atto costitutivo. E un fatto: ineliminabile per il resto della storia.
5 – Il primo portale di informazioni dedicato al fundraising, nato in Italia e in Italiano è www.fundraising.it. E’ un fatto, (interessante o meno), è un fatto e tale rimarrà per sempre.
6 – la prima offerta strutturata di corsi di formazione sul fund raising è stata creata a Forlì (Fund Raising School), ispirandomi all’impostazione della Fund Raising School americana (ricordo che quando feci vedere le nostre brochure a Tim Seiler direttore della Fund Raising School dell’Indiana University, mi sorrise compiaciuto: qualcuno lo aveva copiato….).
Vedete, il gruppo di amici e di collaboratori che ruota intorno all’esperienza e al metodo che cerco di portare avanti nel fund raising (e il metodo è riassumibile nella seguente frase: “promuovere la cultura della sostenibilità delle organizzazioni nonprofit e degli enti pubblici”) mi ha fatto notare, durante una riunione brainstorming che “tutte le volte che facciamo una cosa, dopo poche settimane, pochi mesi qualcuno la imita e la riproduce”, e un altro collaboratore diceva “è vero, non sempre veniamo riconosciuti per quello che facciamo, ma è evidente che molte volte segniamo il passo. Ad esempio pensate a… “ e mi ha elencato una serie di cose, davvero lunga, che neppure io avevo notato. Mi sono limitato nel mio blog a citare l’espressione che lui ha usato: “mi sembra che in alcuni casi, noi siamo dei trend setter”.
Aveva ragione? A parere di alcuni, no. A parere mio, si. Ma il parere NON è un fatto, e si può discutere…questa è la differenza fra un “fatto” e un “parere”.
In ogni caso, e’ bello avere un gruppo così forte e coeso, che mi permette di starmene 22 giorni negli Stati UNiti a studiare e a fare attività di ricerca sul fund raising.
Questo straordinario grupo di persone, sta mandando avanti, tutte le decine di iniziative che stiamo portando avanti. E’ come nel rugby: se si vuole andare avanti, bisogna passare sempre dietro. E se dietro non c’è la squadra, non si va avanti.
Da Indianapolis, con affetto e con la voglia costruire sempre di più.