Ricevo questa email (ometto per privacy il nome del mittente) che vi invito a leggere, specialmente chi si occupa di mailing e conosce pro e contro di un buon mailing (testo, immagini, scelta del target, database utilizzato).
C’è da riflettere, da imparare, da commentare, cosa ne pensate?
Gent.mo prof. Melandri, riprendendo l’appello di Beppe Cacopardo (per non far cadere nel vuoto un appello alla professionalità): continuano a girare per posta dei mailing da brivido.
L’ultimo che ho visto è di Amnesty International dove nel retro della busta questa nota associazione ci mette con le spalle al muro: Se va a prendere l’acqua viene stuprata. Se non va i suoi figli muoiono di sete. Offrile un’altra scelta
Non ho parole. Non si può terrorizzare psicologicamente le persone in questo modo.
E’ talmente decontestualizzato che non trasmette nessuna informazione, non comunica.non si può essere così crudi e grezzi quando all’interno c’è invece un appello più corretto: Difendiamo le donne del Darfur……
Forse pensano che così si aprono più buste?
Capisco che il tema è molto pesante conosciamo la situazione terribile del Darfur e di altre parti del Sudan (un mio amico antropologo che lavora per Medici senza Frontiere nel sud del Sudan è dovuto scappare con i medici abbandonando il loro campo perché attaccati. il dramma è che tutti i pazienti sono stati trucidati) ma un appello non deve essere un pugno sul naso…….poi le persone rimango ko e non vogliono sapere più niente………..basta! Io penso che sia necessaria più professionalità, comunichiamo meglio e maniera positiva. Siamo li per questo. Dobbiamo essere dei garanti, ne va del nostro lavoro, non siamo squali alla ricerca del profitto (donazione) a qualsiasi costo. Cosa ne pensa ?
saluti
Ps: questa lettera è arrivata ad una persona di 80 anni. target perfetto! complimenti!