Avevo 39 di febbre, segno del fisico ancora bambino…(o da vecchietto) ma la cena dei 40 enni della città di Forlì, una tradizione che le infaticabili (nella foto) Angelica, Giada e l’Altra (lo so, lo so…è la moglie di Riccardo Tura, che tra l’altro aspetta il terzo bambino…, ma non mi ricordo il suo nome…mi sembra Ilaria, ma non sono sicuro…e va beh! si arrabbierà) organizzano a favore del CAV (Centro Aiuto alla Vita) di Forlì. Non posso raccontare tanto, come iniziative del genere meriterebbero (60 euro a testa per 100 persone presenti sono 6000 euro in una sera, metti anche 3000 euro di spese, ma sono sempre tremila euro), perchè non c’ero. Però il fatto che tre normalissime mamme si diano da fare ad organizzare tutti gli anni in un posto diverso una cena del genere, a me continua a fare impressione. Mia moglie (e brava lei…) c’è andata e mi ha lasciato a casa con 39 di febbre, e con tre figli supersveglissimi che non ci credevano di avere il babbo tutto per loro di sabato sera…e io con un mal di testa supremo…. Insomma è finita che ci siamo guardati “Ortone nel mondo dei chi” un bellissimo film, davvero, che parla del come le cose esistono anche se non si vedono, non si toccano, non si sentono…niente di più centrato rispetto alla causa che la buona causa della cena propone: un bambino, specie quello nella pancia esiste anche se non si vede, non si sente, non si tocca…prima ancora di sapere che esiste! Grazie ad Angelica, Giada, e Ilaria(?), il prossimo anno ci sarò di nuovo! (VM)
p.s. per le orride foto, la responsabilità e’ del cellulare di mia moglie…o di mia moglie??? (a un romagnolo come me la risposta è del tutto evidente…)