Vi ringrazio della grande attenzione che avete dedicato al post sulla buona causa.
MOlte, anzi direi la stragrande maggioranza delle vostre considerazioni sono condivisibili.
Ma la mia risposta sta tutta nella foto che ho pubblicato nel post che precede, (la foto di me e mia figlia al banchetto della felpe) quella in cui sto raccogliendo con mia figlia (la buona causa) soldi per la scuola dove lei va. Anche in quell’occasione di raccolta fondi sto “sfruttando la buona causa”, me la porto al banchetto della vendita delle felpe e “spero di vendere di più”, ma non è puro utiitarismo se fra me e lei c’e’ un rapporto vero. Se la gente vede fra me e lei un “rapporto”, una “relazione”, se la gente sta di fronte alla bellezza di un amore, di un affetto, di un’amicizia, non è MAI utilitarismo, è testimonianza. E la testimonianza arricchisce. Per cui la mia risposta è: se tu sei amico, se tu hai un rapporto con la “buona causa”, e quello che porti al donatore e’ quel rapporto, quella amicizia, non solo è da portare, ma è da condividere con il donatore. Il fundraising è uno scambio di reciprocità, e il donatore in cambio di soldi, chiede all’altro di poter condividere il proprio desiderio di amore, giustizia e libertà. In fondo il fundraiser, è colui che ha scoperto che l’uomo e’ fatto tutto del desiderio di giustizia, libertà e amore e cerca con la sua testimonianza di farglielo riscoprire.
Il fundraiser è il mendicante del cuore dell’uomo.Il fundraiser è chi mendica il cuore dell’uomo per restituirglielo, per farglielo riscoprire. E chi mendica il cuore dell’uomo, restituisce il cuore ad ogni uomo e costruisce la Storia dell’umanità.
Il mendicante? Non ho dubbi, e’ il protagonista della Storia.