Penso al mio mestiere, prendo uno stipendio pubblico, basso o alto che sia è pur sempre uno stipendio. Sono tenuto a fare 100 ore di lezione all’anno, altrimenti se non le faccio mi possono richiamare, ma non mi possono certo licenziare. Se mi ammalo NON devo portare certificato medico, (mia moglie sì), non ho orari, nessuno mi puo’ costringere ad andare in Facoltà, se non mi presento a lezione posso tranquillamente telefonare e dire che sono ammalato…e nessuno mi dice niente (“la prima volta che mi ammalai – mi ha detto un collega – portai il certificato medico al preside, mi guardo’ stranito e mi disse se ero impazzito”), sono in prova per tre anni, ma dopo la conferma (quasi automatica) posso smettere d pubblicare, di fare ricerca, di fare qualunque attività inerente il mio campo di studio. Nessuno mi puo’ dire niente. Posso vivere da oggi, a 42 anni, fino alla pensione NON facendo assolutamente nulla, prendendo lo stipendio (basso o alto che sia, è comunque uno stipendio) e godendo del privilegio acquisito…non è una casta questa? E noi dobbiamo continuare a sopportare una tale situazione?
Davvvero non capisco. Lo dico anche in un’intervistarecente pubblicata dal quotidiano locale.
P.s. Io comunque lavoro, faccio quasi 300 ore di lezione all’anno, sono in facoltà tutti i giorni, faccio ricerca, pubblico, mi do da fare…e non perchè “devo”, ma perchè “voglio”…