Sono in Portogallo, a Lisbona, nell’unica Chiesa al mondo dedicata ai Pastorelli di Fatima. Mi hanno chiesto di impostare una raccolta fondi per questa gigantesca e bellissima (e vitale!) Chiesa. Le osservazioni di Francesco sono interessanti e per certi aspetti (solo certi) condivisibili.
Io mi limito a commentare il passaggio finale 5 per mille, 8 per mille. Ovvero è giusto che la Chiesa abbia l’8 per mille? Ma soprattutto: è utile allo sviluppo della missionarietà, dell’evangelizzazione, dello sviluppo della Comunità cristiana che un Sacerdote sia certo, dal momento in cui inizia la sua missione (ovvero diventa prete), che avrà sempre e comunque lo stipendio, di fatto pagato dallo Stato (nella chiesa NON ci sono precari…)? Il mio pensiero sull’8 per mille, gia’ lo conoscete, e gia’ sapete che io lo ritengo uno strumento che nel passato ha permesso una transazione indolore dal meccanismo della congrua (il vero e proprio stipendio statale dei preti, previsto dal concordato mussoliniano del 29) a una autopromozione prevista con l’8 per mille.
Sapete anche che nel corso degli anni tale introito è aumentato enormemente (all’inizio solo il 76%degli italiani firmava per la Chiesa Cattolica, ora quasi il 90%). Se si va in qualunque Chiesa nel mondo, (in Portogallo, o a New York, o a Berlino, solo per dire tre luoghi dove sono stato di recente), le parrocchie sono interamente sostenute dai fedeli. I quattro gioavani preti che qua vivono (Portogallo, Lisbona), non sono in nessun modo finanziati dalla Stato. Vivono esclusivamente del sostegno della loro comunità di fedeli, che curano uno per uno, con i loro 600 bambini che vanno a catechismo, le oltre 3000 persone che affollano la Chiesa la domenica, con i loro sostenitori privati che finanziano le opere educative e culturali (in questa Chiesa vi è uno straordinario campanile con 53 campane, tutte “vendute” ai sostenitori che le hanno pagate). Questo, da un certo punto di vista, li rende più vivaci, più attivi, più responsabili? Puo’ essere. Non è certamente perche’ devono “guadagnarsi il pane”, che sono attivi, ma a volte, penso, e forse mi sbaglio, che certa Chiesa italiana (e non mi riferisco ai preti, ma ai fedeli), si sia “abituata” ad avere il prete, e non si pongono neanche il problema di essere comunità. E sarebbe un affermazione scorretta dire che l’8 per mille, tende a far “sedere” lo spirito di vicinanza della Comunità (“tanto lo stipendio glielo da qualcun altro…”), ma forse c’e’ da rflettere, su un certo modo “formale” di vivere la Chiesa.
In fondo le cose più vive della Chiesa (i Movimenti – focolarini, cl, cammino neocatecumenale, ecc-, le prelature -opus dei -, i carismi, i santi – padre pio o san francesco, ecc) non ricevevano e non ricevono l’8 per mille….