Come sapete sono un appassionato ciclista e domenica potrò ritornare al Giro “dall’interno”. Sono molto contento infatti di poter accedere, grazie alla Fondazione Ivo de Carneri onlus (e grazie a Michelangelo Carozzi, ex-studente del Master ora fundraiser presso questa fondazione) al villaggio del Giro d’Italia che passa proprio da Forlì!
Certo che avere una serie di studenti che oramai sono lavoratori professionisti e fundraiser presso le organizzazioni nonprofit ha certi vantaggi…non ultimo quello di poter entrare al villaggio del Giro d’Italia e specialmente vedere anche come operano le organizzazioni nonprofit che accompagnano il Giro d’Italia e la sua carovana e che fanno parte del Giro della Solidarietà.
RICEVO DA BEATRICE LENTATI e per una volta, faccio uno strappo alla regola…. e metto il commento direttamente in prima…
Caro Valerio, sei forte!
Stai bene in tenuta sportiva!
Si, è bello trovare propri “pupilli”, studenti o stagisti cresciuti ed esperti fundraiser dopo che si è contribuito a dare loro la formazione necessaria! Anche io ne ho “seminati” tanti in molte onp e,a parte pochi insuccessi, hanno tutti un forte valore etico di fondo. Al giro trovi anche una mia “Creatura” intendo cliente!La Lega del Filo d’oro “Porta in Giro la solidarietà” con tanto di pulmino sempre presente in carovana, e con un camper che sta toccando alcune tappe offrendo al pubblico la possibilità di sperimentare attraverso degli ausili, come ci si sente o cosa si può provare , essendo sordociechi. Ha organizzato qualche “cena al Buio” in alcune città ed ha uno stand con i volontari al villaggio di arrivo: se non sei già un sostenitore ti invito a dare lì il tuo contributo! Io sono già stata una intera giornata ala tappa di Milano: ho incontrato giovani corridori fantastici e entusiasti di portare il logo della lega sui loro caschetti e sulle ammiraglie, sponsor e giornalisti attenti e interessati, e un pubblico appassionato. credo che l’esperienza ti piacerà!A presto, Bea