Ho ricevuto nei giorni scorsi una email di una persona che collabora con una scuola ebraica e vuole realizzare un “piano di raccolta fondi” come si deve. La domanda che mi viene posta è: “In base alla sua esperienza, ci sono delle strategie che funzionerebbero meglio per raccogliere fondi in un ambito come quello che le ho descritto e finalizzato a “garantire un futuro” alla scuola?
Come elaborare una strategia di raccolta fondi volta a un pubblico così limitato?
Di seguito la mia risposta
Grazie della sua email che ricevo con un particolare piacere. Mi occupo molto di scuole (ho collaborato con una Steineriana, e un paio di Cattoliche) non ho mai fatto una scuola che si innesti nella tradizione ebraica, ma è davvero una cosa che mi interessa.
1 – Che tipo di scuola è (elementare? medie? superiori?) varia molto la campagna.
2 – che tipo di scuola è (eccellenza, qualità, per tutti, di recupero, attenta ai poveri)
3 – che tipo di scuola è (grande piccola, di quartiere, di città)
4 – che tipo di scuola è (pubblico, tipo di genitori, tipo di insegnamenti effettuati)
5 – che tipo di scuola è (come si pone in termini di INVALSI? in termine di benefici, impatti sulla popolazione, fa anche attività
culturale in città?)
Il tipo di comunicazione e di scelta del target, vale molto rispetto al tipo di posizionamento che si decide. Non direi proprio che siccome è di tradizione ebraica, e’ solo interessante per la comunità ebraica. Si ricordi l’esempio del Catholic Migration Office di Brooklyn dove ho lavorato per un certo periodo. Il loro slogan era “non perchè siete cattolici, ma perche noi siamo cattolici”, ovvero non aiutiamo gli immigrati perchè sono cattolici, ma aiutiamo perchè NOI lo siamo!. La stessa cosa è nel vostro caso: la scuola NON statale (non dico mai scuola privata) è una scuola pubblica (anche un bar gestito da un privato è un “esercizio pubblico”!, anche un cinema è un “locale pubblico”, e perchè una scuola è privata? Casa mia è privata, ma la scuola è pubblica!), e una scuola pubblica è di tutti, e tutti sono interessati (o potenzialmente interessati) al sostegno.
Si ricordi che lo Stato spende per ogni bambino alle elementari i 6216 euro all’anno e per un bambino alle elementari in una scuola non statale 543 euro. SE si aiutano le scuole non statali si aiuta lo stato a fare la scuola statale migliore. Se le scuole non statali chiuderanno, la scola statale peggiorerà perchè si ritroverà ancora piu’ studenti e ancora piu’ problemi. Non c’e’ nessuno (ebreo, musulmano, cattolico, di sinistra o destra) che davanti a un ragionamento come questo puo’ dire qualcosa. E’ troppo logico, ecco perchè i costituenti delle scuole non statali sono tutti coloro interessati alla scuola!!
A dopo, e a presto!
VM
P.s. Io sono con Giovanni Paolo II sulla comunità ebraica, nella ferma convinzione che siete “fratelli maggiori”! Che bello poter dare una mano!
[Foto di Lupintthe3rd sotto licenza Creative Commons]