Il 19 novembre sarò relatore ad un convegno internazionale dal titolo “L’ospedale del terzo millennio” in cui si parlerà, tra le altre cose, di fundraising in campo sanitario (clicca sull’immagine per scaricare la brochure). Saranno con me due colleghi che hanno inserito il fundraising all’interno di strutture sanitarie pubbliche e private, lo hanno fatto con fatica ma anche ottenendo dei buoni risultati.
Credo sempre più che la raccolta fondi, anche nel campo sanitario, sia un fattore culturale che vada superato: è chiaro che non è più possibile delegare allo Stato tutte le funzioni di tutela sanitarie (così come quelle educative) e dunque ogni cittadino si deve sentire corresponsabile della propria salute e di quella dei cittadini contribuendo, al di là delle imposte, allo sviluppo di quei progetti di fundraising proposti dalle aziende ospedaliere.
Anche le aziende ospedaliere devono però migliorare la loro proposta: migliore comunicazione verso l’esterno, maggiore rendicontazione, chiarezza dei progetti presentati. Tutti aspetti che vanno maggiormente curati perchè più fundraising significa anche più rendicontazione, più trasparenza, più e migliore comunicazione