27 Settembre 2011

Coinvolgere il corpo docente di un Ateneo in una campagna di raccolta fondi?

Un mio ex studente mi manda questa idea di FR per l’università dove lavora. Cosa ne pensate? e’ fattibile? mi interessa molto il vostro parere. Questa è l’idea, vorrei sapere chi è a favore e perché. Grazie dell’aiuto!

===============IDEA================

Coinvolgere il corpo docente di un Ateneo in una campagna di raccolta fondi a favore della ricerca per la creazione di 10 borse di studio attraverso una campagna di direct mail personalizzata da parte del MR che invita i docenti, nel periodo natalizio, a sottoscrivere un RID di 120 € all’anno (media riferita alla piramide contributiva da attuare sulle diverse fasce di ruolo: I° fascia, II° fascia, etc.): 0.33 centesimi al giorno per promuovere la ricerca.

Il contesto organizzativo di un Ateneo non risulta, nei suoi obiettivi e nel suo livello di identificazione e partecipazione, omogeneo. Recuperare la distanza fra interessi – pensati o vissuti come discontinui – potrebbe aiutare a ricompattare un clima di fiducia reso difficile da continue o (vissute come tali) contrapposizioni. Si tratta di un primo passo, propedeutico al successivo coinvolgimento del personale tecnico amministrativo e del territorio, nella campagna di FR, che punta a fare chiarezza sulla disponibilità da parte dei docenti ad identificarsi nella mission universitaria di cui la ricerca (e la scarsità di fondi, attrezzature, spazi, etc.) è un presupposto.

Il direct mail pensato per l’acquisizione di donors ha subito, nel tempo, una flessione notevole in termini di ROI: le stime parlano di un ritorno che va dall’1% al 3%. Altra caratteristica è l’estrema “volatilità” del donatore anche con margini temporali maggiori (II° donazione nell’intervallo 12/24 mesi): di tutto questo, sia sul blog di VM sia su quello di FQ si è già trattato. Se questo vale per il terzo settore, che risultati potrebbe conseguire all’interno di un Ateneo? Non esistono esperienza paragonabili a livello universitario. Vi sono però azioni molto simili (auto tassazione, contributo di solidarietà) da parte di alcuni Comuni (Arluno, per esempio, dove il Consiglio Comunale si è autotassato per assumere un insegnante) o di scuole superiori (Salerno: autotassazione dei docenti di ruolo dell’ITIS per assumere un precario).

Il RID proposto ai docenti, al personale in organico quindi assomiglia molto ad una iniziativa di payroll giving volta non solo a raggiungere l’obiettivo posto ma ad aumentare l’accountability: l’autotassazione (detraibile dalle tasse all’origine) e la dedica del corrispettivo economico di un’ora di lavoro in favore di una buona causa inteso come la necessaria presa d’atto e conseguente impegno effettivo dei costituenti all’interno di una associazione non profit. Difficile fare previsioni in termini economici di risultato: su un numero complessivo di docenti (stimando circa 3.000 unità per un grande Ateneo) e volendo essere molto ottimisti, è pensabile un ROI del 2% in base alle caratteristiche della relazione in essere.

Esiste il rischio che questa campagna venga vissuta come vessatoria (il MR è primus inter pares ma resta pur sempre un primus) creando quindi “viscosità” nelle relazioni politiche interne o che, con un risultato negativo, si produca un autogoal in termini di comunicazione sia interna che esterna.

Tuttavia, questo “contributo di solidarietà” è, come detto, un primo passo verso il rafforzamento dell’ immagine di un Ateneo sul territorio, dimostrando che prima di creare relazioni di solidarietà siamo noi i primi a credere nella nostra causa, nell’urgenza e nell’importanza della ricerca e quindi disposti a fare qualcosa esattamente come succederebbe nel terzo settore.

Senza voler marcare troppo similitudini inesistenti, se il sistema della politica riducesse i suoi interessi economici a favore di una buona causa, non saremmo tutti almeno un po’ più disponibili a credere (indipendentemente dalle posizioni politiche specifiche) alla necessità di contribuire? Alla buona fede di chi ci chiede la nostra partecipazione attiva?

====================== Fine IDEA ==================

Adesso a voi il commento. Cosa ne pensate? lo fareste? siete d’accordo? che rischi ci sono e perché farla o non farla? Grazie per il vostro commento

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