Questa mattina ho ricevuto una email che riporto esattamente in copia. Nulla di più, nulla di meno (che per ovvi motivi di privacy ho eliminato affinché l’associazione non fosse riconoscibile). Fino a che non cambieremo questi toni, non c”e speranza
“Da un nostro controllo contabile, risultano non versate le quote associative relative agli anni 2009,2010, 2011, 2012,( € 25,00 annui, per un totale di € 100,00)
Avremmo quindi necessità che la tua posizione venisse regolarizzata. Ti chiediamo la cortesia di verificare.
In caso, ti informiamo che se non avessi già provveduto, puoi versare le quote tramite:
Ccp n° 528471
con Bonifico bancario: ( come Onlus è gratuito)
Credito di Romagna ag. Di Forlì – C.so della Repubblica, 126
IBAN: IT 93 I 03273 13201 000 103 441
Oppure
Cassa dei risparmi di Forlì e della Romagna sede di Forlì
IBAN: IT 21 G 06010 13200 074 000 028 563
Siamo a tua disposizione per eventuali chiarimenti in merito.
Un cordiale saluto”
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qualche giorno fa ho ricevuto questa bella email da Il Sollievo ONLUS, ben scritta, personalizzata, ben fatta, firmata…e non hanno speso di più…ci hanno solo messo un po’ più di “passione”…
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prof. Melandri una domanda sulla prima delle email che ha ricevuto, lei è iscritto alla associazione? In questo caso le quote vanno pagate, il socio non ha lo stesso statuto del semplice donatore. La donazione è una liberalità, la quota associativa un contributo obbligatorio a termini di statuto.
Grazie
Giovanna
Grazie Giovanna! Lei ha tecnicamente ragione. Ma la sua affermazione è irrealista. Ma davvero lei ritiene che io (o chiunque altro) paghi la quota associativa, perché è un obbligo di statuto??? Se anche fossi un socio “moroso” secondo lei c’e’ una qualche possibilità che chi non ha pagato per 4 anni, in forza di una email di questo genere paghi le sue quote? andiamo!!! siamo realisti!
Noi del nonprofit dovremmo smettere di pensare ai soci come dei “contribuenti obbligati da statuto”, un po’ come un ente pubblico “le tasse sono un obbligo e vanno pagate”, “le quote sono un obbligo vanno pagate”….il socio, che sia obbligato o meno, va conquistato!
Insomma, quando ero piccolo odiavo la frase “mangia che ti fa bene” figuriamoci se da grande la applico….Bisogna invertire la frase da “mangia che ti fa bene” a “a me piace mangiare questa cosa, forse piace anche a te! Prova!”.
Caro Professore lei ha sicuramente ragione ma allora visto che la minestra non la mangio perchè fa bene ma eventualmente perchè mi piace, smettiamola di mascherare le donazioni con il far diventare soci i nostri donatori! anche questo mi permetto di farle notare, è il tema!
onestamente non vedo il problema…lo so che tecnicamente donazioni e tessere associatve sono diverse, ma lei pensa veramente che uno che vuole fare una tessera di una associazione non lo faccia per fare una donazione?
Io mi iscrivo a parecchie associazioni,
ma RINNOVO l’iscrizione annuale SOLAMENTE a quelle che
nel corso dell’anno mi hanno aggiornato adeguatamente sulle loro attivita’ e se le condivido ancora.
E se,ovviamente,hanno pubblicato sul loro sito un bilancio sociale decentemente compilato.
La associazione che le ha scritto la prima mail la cancellerei proprio dal mio database.
Saluti. LR
esattamente come dice Leda. “perché non mangi anche tu? noi quando mangiamo questa cosa stiamo bene e ci piace, e poi dopo abbiamo tanta energia (progetti), dai mangia anche tu…”