Cercano di farti sentire a casa.
Essere a casa vuol dire avere degli amici, dei rapporti. La casa non è dove ci sono le mura, ma dove ci suoi i tuoi rapporti, le tue persone, i tuoi riferimenti.
E così qui organizzano il gruppo “delle spose dei professori internazionali”, ovvero di coloro che come me sono a New York per un periodo limitato. Di solito solo uno dei due coniugi è impegnato alla Columbia, l’altro è più libero, ma, a volte, anche più solo.
Da qui nasce l’idea, ad una persona “immigrata” 16 anni fa, di mettere insieme questo gruppo. In realtà non è altro che una scusa buona per incontrare qualcuno, parlare, conoscersi, sapere chi e che cosa.
Semplice no? Quanti “international spouses group” ci sono nella nostra Italia? Non ci voleva mica l’America!