Ricevo da un collega:
Caro Valerio,
ti scrivo, oltre che come amico, come Vice Presidente della Scuola di [….]. Ieri ci siamo visti per impostare il bilancio preventivo ed è emersa la possibilità di allocare un assegno di tutorato ad una persona con competenze di fund raising che possa aiutarci a trovare finanziamenti per le iniziative di internazionalizzazione che stiamo predisponendo. Viste le tue competenze ho subito pensato a te per chiederti anzitutto se l’idea ti sembra “sensata” e, se sì, uno o più nomi di persone adatte. Naturalmente potremmo parlarne più estesamente a voce. Cari saluti.
La mia risposta:
Caro […],
L’idea mi sembra ovviamente sensata, ma bisogna che spazziamo via il campo da equivoci:
1 – fundraising è tutto il raccolto che proviene da individui, imprese (imprenditori), e fondazioni che DONANO.
2 – fundraising NON è raccolta tramite grant, comunità europea, progettazione, bandi vari di ricerca, fondi di ricerca…
Sulla seconda non posso aiutarti, ma sulla prima figura ti posso aiutare a impostare il tutto (ma è chiaro che deve essere pensata per la Scuola in generale, e non solo per una certa iniziativa, altrimenti è molto più difficile). Quindi, se avete in mente qualcuno che si mette a cercare risorse usando la struttura (naming opportunities delle aule, sponsor su iniziative, borse di studio, specifici progetti di cause related marketing, alumni, ecc..), la cosa è molto interessante. Difficile, ma sicuramente molto molto interessante.
Certo sarebbe più facile per tutti se anche il Rettore desse un avvio a un progetto di raccolta fondi reale, in modo che tutte le scuole si possano accodare all’idea che “l’università fa fundraising“, ma al momento non è così e quindi gli sforzi delle “piccole” sono superiori.
Si tratta infatti di far entrare nella testa delle persone l’abitudine al dono (le ricerche mostrano come il fattore principale della donazione: in pratica più si dona e più si dona. E questo smentisce il fatto che più si chiede, meno ciascuno dona). Occorre far capire che c’è bisogno, che il fundraising è una cosa naturale, e poi chiedere. Doppio sforzo. A causa di un’università immobile.
La facilità della raccolta fondi deriva principalmente dall’abitudine a chiedere/donare. Un esempio “non scientifico” ma interessante: i nostri figli vanno alla scuola pubblica qua a NY e il primo giorno ci è arrivato un simpatico foglietto alla riunione di classe dove c’era scritto “La donazione consigliata quest’anno è di 1000 euro”… e non ho visto facce sorprese… (tranne la mia).
Infine se hai bisogno di una persona, sì… l’abbiamo, o almeno possiamo aiutarti a cercarla. Al Master in Fundraising abbiamo una persona che si occupa del “Careers Service” e che si occupa della parte “lavoro” per tutti gli ex studenti del Master e continua a interagire con loro (sono circa 200). Molti di loro oggi sono ai vertici degli uffici fundraising in tutta Italia.
Fammi sapere, sono ben lieto di aiutarti!
Ciao!
VM