19 Novembre 2014

Le parole da NON usare in un mailing

Ricevo questa mail dalla Presidente di una piccola Cooperativa Sociale. Di seguito la mia risposta

 

Buongiorno Dott. Melandri, tutto bene? Qui in XXX si procede a “passo lento”  ma si và a vanti …. La nostra Anna è in maternità da Agosto e nel frattempo abbiamo con noi Maria che ci dà una mano con la comunicazione…. Vedremo l’anno prossimo come riorganizzare il nostro ufficio fundraising. Nel frattempo cavalchiamo l’onda del Natale e vorremmo fare una mailing (utilizzando il servizio di Poste) a tutti i nostri contatti. Le allego la lettera per avere un Suo parere …. Grazie per la disponibilità. Cordiali saluti.

 

Ed ecco la lettera

 

Carissim ………………….,

sono Anna Maria, Presidente di XXX. Ti scrivo questa lettera perché tra poco sarà Natale, ma anche l’inizio di un nuovo anno, e desidero condividere con Te un importante obiettivorendere organizzato e duraturo l’intervento di sostegno ai disabili e alle loro famiglie.

La crisi economica e finanziaria internazionale, ormai da tempo sta coinvolgendo anche il nostro paese. Tra i dati economici e i tanti messaggi che ogni giorno affollano i giornali e i programmi televisivi, ben poco risalto è stato dato ai drastici tagli che vengono applicati al Fondo Sociale Nazionale, che significa riduzione delle risorse destinate alle fasce più deboli della nostra società. Colpire il mondo dell’assistenza, tra cui quella alle persone disabili, sembra forse la soluzione più semplice, trattandosi di un settore non direttamente produttivo, in cui operano per la maggior parte associazioni e cooperative tra cui realtà sensibili, come XXX, che in convenzione con i Comuni garantiscono servizi davvero importanti.

Occorre guardare con molto realismo alle difficoltà che abbiamo davanti ma con altrettanto realismo è necessario domandarci cosa dobbiamo, possiamo fare per trovare altre, nuove soluzioni, ed offrire a ragazzi e  famiglie in difficoltà speranza e aiuto concreto.

Sono stati così avviati in via sperimentale, il  progetto YYY e il  progetto ZZZ.  Due percorsi  pianificati  per offrire sostegno immediato a persone disabili e alle loro famiglie che vivono quotidianamente situazioni di particolare criticità, per aiutarli a ristabilire il perduto equilibrio e costruire insieme un nuovo percorso che tenga conto dell’evolversi della vita e delle esigenze di ciascuno. Siamo riusciti ad intervenire tempestivamente, ora la necessità è di strutturare e rendere duraturi questi servizi. 

Questo è il nostro obiettivo: il mio, il nostro desiderio è che tu scelga di impegnarti nel proseguire con noi questo cammino di solidarietà. Sono davvero numerosi  famiglie e ragazzi in cerca di una mano tesa. Molti di loro hanno nella Cooperativa un punto di riferimento, e noi non possiamo deluderli.

I progressi e i traguardi raggiunti fino ad oggi, sebbene con fatica, dimostrano che siamo sulla strada giusta. Per proseguire questo cammino, ogni contributo, ogni gesto di generosità, piccolo o grande che sia, diventa indispensabile e insostituibile.

Conto molto sul Tuo aiuto e Ti ringrazio fin da ora per quanto potrai fare e Ti auguro un felice e sereno Natale.

Il Presidente  Anna Maria Rossi

 

Ed ecco una sintesi delle mie risposte…

 

Come vedete la mia risposta di seguito cerca di cogliere alcuni punti.

 

1 – tutta orientata alla crisi (i dati di test dimostrano che quando si cita la crisi, la gente dona di meno),  quindi NON bisogna citarla, altrimenti la gente si spaventa.

2 – la lettera è tutta orientata al noi (mentre deve essere orientata la donatore),  non c’e’ “grazie a voi  loro stanno meglio” un “grazie a te è successo che”

3 – troppo tecnica,  troppo razionale. Ma veramente pensiamo che noi compriamo il prossimo paio di scarpe perché ci siamo informati sul programma di costruzione della pelle, o solo perché ci hanno colpito e ci piacciono?

4 – priva di una storia emozionante (ricordati che come diceva quel criminale di Stalin: “la morte di un uomo è una tragedia, la morte di 100 uomini una statistica” frase terribile, ma ahimè verissima)

5 – senza una chiara call to action (quanto chiedi e quanto è il bisogno, per che cosa chiedi, che alternative di dono ho, come dono? Dove a chi?)

6 – frasi troppo complicate, bisogna scrivere con la pancia e con il cuore non con il dizionario

7 – e poi, e io lo so bene che vi ho visitato, VOI NON siete quella lettera li, siete molto di più’, molto più’ veri, tonici, meno formali e burocratici… siate veri voi!!! Non quello che dovete essere, ma quello che veramente siete.

 

 

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