30 anni fa.
Moser con il suo Record dell’Ora a Citta del Messico e la bici con le ruote lenticolari, ha cambiato il ciclismo. Per sempre. Dall’era eroica a quella moderna. Moser rivoluziona il ciclismo. Tabelle, progressioni, ripetute. Test col frequenzimetro che calcolano i battiti cardiaci fino alla soglia in cui i muscoli cominciano a produrre acido lattico in eccesso. E nell’ organismo si esauriscono zuccheri e carboidrati, che sono la benzina del motore di un atleta. Tutto molto bello, tutto molto futuribile. Tanto è vero che Moser, sull’onda del record, torna in Italia e in primavera fa sfracelli.
30 anni fa
Berlusconi con il suo Milan, con il suo piglio imprenditoriale, ha cambiato il calcio per sempre. L’invenzione di un “brand”, di Milanello, gli acquisti, la gestione imprenditoriale, Galliani. Squadre corte, super allenamenti. Soldi ben spesi. Tanti.
Tutto molto bello, tutto molto futuribile. Tanto è vero che Berlusconi per 20 anni fa sfracelli. Vince tutto. Da club a società. Dal calcio eroico a quello moderno.
Li ho sempre visti accomunati i due. Berlusconi ha cambiato il calcio, Moser ha cambiato il ciclismo. Le antiche regole degli antichi sport sono state sovvertite da questi due uomini. Il calcio e il ciclismo.
Ora entrambi sono il passato.
L’urto dei cinesi, e degli arabi, dei loro PIL che crescono a doppia velocità rispetto alla vecchia Europa e persino gli Usa si mangiano tutto. Le più grandi squadre di ciclismo o di calcio sono quasi tutte di proprietà non europea.
Ma c’e’ un cuore dietro? Una famiglia? Un’idea? Un’ideale (anche meschino, ma almeno qualcosa a cui tendere)? O gestiremo il futuro come se fossimo meri “impiegati di partito”?
Ma c’è una cosa che non potranno mai comprare. La vostra causa. La causa della vostra organizzazione. Non che non possono permettersela. Ma perché è qualcosa che non è negoziabile. Possono finanziarla con le loro fondazioni e i loro fondi se credono nella causa. Ma non possono fare altro.