Ogni volta che sperimento il blocco dello scrittore, smetto di scrivere… con le mani: e inizio a scrivere con le gambe. – Mokokoma Mokhonoana
Tutti parlano (e straparlano) di storytelling.
Se vuoi fare fundraising, sempre più, occorre che tu sappia raccontare una storia. Vera.
O diventi anche uno scrittore, o buona fortuna! Mi sa che dobbiamo diventare tutti dei “cantastorie”! E velocemente!
Ma perché quando scriviamo una email, se la scriviamo bene, non è una storia? E quando racconto come è andata la giornata non è una storia?
Io ho una mezza-regola con i miei figli, tutte le sere, prima di andare a letto chiedo loro di raccontarmi una “cosa bella di oggi e una cosa brutta di oggi”…e sentiste che belle storie vengono fuori! Insomma bisogna abituarsi a raccontare, perché è anche un bel modo per scoprire se stessi.
Chi non ha storie, non può fare raccolta fondi!
Ma a volte non si parte, proprio non viene niente. Mi sa che viene un blocco, non arrivano le parole, c’è la paura del foglio bianco, proprio non si sa da dove partire. Insomma un vero casino.
Non riuscite a trovare il modo di iniziare una lettera? Ci sono trucchi per superare il blocco della prima riga?
Io non ne ho, ma vi posso raccontare cosa faccio io.
Io inizio copiando l’inizio di una lettera che mi piace, una delle lettere che mi ha convinto e la “copio” pari pari. E voi direte: ma è plagio!
Ma dopo la cambio! E’ solo per sbloccarmi.
In pratica io parto copiando poi mi sblocco e scrivo, e poi dopo un po’ mi viene da cambiare anche la prima riga e vedrete che la lettere viene tutta diversa!
Oppure cercate una citazione di un personaggio famoso: si tratta di un incipit sempre potente.
Ma d’altronde, chi ha detto che dovete per forza cominciare dall’inizio? Se non trovate un’introduzione soddisfacente, andate al nocciolo della questione: ci tornerete dopo! Avete ben chiaro cosa volete scrivere, ma non sapete come? Partite con un flusso di coscienza, senza curarvi di grammatica o punteggiatura; provate a descrivere il vostro problema ad un interlocutore VERO; pensate a vostra mamma, moglie, morosa, sorella, oppure al compagno o a un caro amico, o magari non scrivete la vera lettera, ma scrivetene un’altra in cui spiegate al ricevente le cose che volete dirgli e che non riuscite a dirgli.
Salterà fuori qualcosa di bello! Provate!
Avanti!
VM