Stavo facendo zapping in televisione e mi sono trovato uno studente del Master in Fundraising di Forli, che sta facendo lo stage a Medici Senza Frontiere, nel loro nuovo spot televisivo.
Sono doppiamente contento, perché hanno scelto Filippo Ciampa (che è uno dei nostri studenti del Master di quest’anno.. bravissimo!) e perché hanno utilizzato il messaggio che secondo me è molto corretto: “Abbiamo un vaccino che salva migliaia di bambini. Faglielo tu”.
Non dicono “dacci dei soldi che NOI dobbiamo fare il vaccino”. Tutta la comunicazione è orientata al TU e non al NOI.
È tutta qui la differenza. È quel “tu” che sposta l’attenzione su chi fa realmente la differenza. Non è Medici Senza Frontiere che “fa le cose…”, ma è grazie a chi manda un sms che si riesce a salvare migliaia di bambini. È grazie ai donatori.
Molti mi avranno sentito ripetere in aula o negli incontri pubblici: “Quando andate nelle organizzazioni nonprofit, la prima cosa da fare è prendere la mission, tutti i documenti ufficiali, dalla brochure al sito internet, e cambiare tutti i “noi” in “voi”. TuttI: da “noi facciamo” a “grazie a voi si fa”, da “in questi anni abbiamo fatto” a “è grazie a voi che tanti bambini in questi sono stati vaccinati”
Molte brochure sono piene di “noi”, “solo noi”, “noi facciamo”. Oggi siamo nell’era del voi (o del tu). Comunque del donatore.
Un piccolo cambiamento nella forma (da “noi facciamo” a “grazie a voi è possibile fare”) può fare la differenza in termini di raccolta fondi.
VM