L’ispirazione viene col lavorare ogni giorno. Charles Baudelaire
Il panorama del fundraising è molto cambiato. Questa trasformazione si può riassumere in quattro fasi caratterizzate da quattro lettere fondamentali, le prime quattro dell’alfabeto: A, B, C e D.
A sta per Altruismo, ovvero sia come riesco a raggiungere la passione altruistica dei donatori e dei sostenitori potenziali, con quali strategie posso mettermi in contatto con loro.
B sta per Business: i valori condivisi, le responsabilità, sempre comunque orientate verso l’ottenimento dei risultati.
La fase in cui siamo oggigiorno è la C, che sta per Coinvolgimento della comunità, perché ormai non si tratta solo di raccogliere fondi nelle nazioni occidentali e inviarli ai paesi in via di sviluppo: si tratta di coinvolgere le persone in tutte quelle economie emergenti del mondo e, insieme alla comunità, fare quello che è giusto. In questo senso, lo sviluppo tecnologico avvenuto negli ultimi anni ci ha fornito un enorme aiuto: grazie all’utilizzo dei social media e di altre piattaforme, siamo oggi in grado di mantenere il coinvolgimento della comunità alto.
La quarta fase, quella che vedo realizzarsi nel prossimo futuro, sarà la D, quella dei Daring Entrepreneurs, gli imprenditori coraggiosi, poiché non sarà più solo ed esclusivamente questione di filantropia, ma la vera chiave sarà quella di coinvolgere queste persone e spiegargli l’impatto sociale che possono avere con le loro risorse. Il nostro lavoro consisterà nel rassicurare che gli obiettivi sono stati raggiunti non tanto da un punto di vista filantropico, ma imprenditoriale. Penso sia un’ottima cosa conoscere quello che succederà nell’immediato futuro, poiché in questo modo possiamo prepararci ad affrontarlo.
Lo scorso anno ho assistito alla plenaria finale dell’International Fundraising Congress, in cui Kumi Naidoo parlò di quello che stava succedendo nell’Artico, della minaccia delle trivellazioni della Shell per il petrolio, e presentò la loro mission, che è quella di fermarli e obbligarli a ritirarsi. Ebbene, qualche mese fa la Shell ha dichiarato che abbandonerà volontariamente le trivelle dell’Artico.
Ricordatevi: il cambiamento è una costante, non è qualcosa che accade di tanto in tanto.
In un’era di connessione globale, ventiquattro ore su ventiquattro e sette giorni su sette, siamo continuamente esposti a news, gossip, scandali: ciò nonostante, c’è ancora tanto amore, compassione, empatia attorno a noi. Tante sono le persone in grado di ispirarci: per questo noi fundraiser abbiamo la fortuna di svolgere il lavoro più bello che esista. Noi abbiamo la possibilità di ispirare gli altri a fare qualcosa riguardo una situazione particolare o mondiale, sia che essa avvenga nella nostra comunità o al di fuori dei confini.
Ma come possiamo ispirare gli altri, se noi stessi non lo siamo? Cosa succede se viviamo il nostro lavoro semplicemente come uno dei tanti? Come possiamo trasferire l’ispirazione che ci guida a quelle persone che speriamo vogliano seguirci nel nostro viaggio? I giovani, in special modo, oggigiorno non hanno bisogno di un’altra istituzione che li ispiri, loro nascono ispirati e idealisti, e noi fundraiser abbiamo il dovere di coltivare questa ispirazione, questa creatività, questa inventiva: noi, con la nostra esperienza.