Qualche giorno fa uno studente del Master in Fundraising che dirigo all’Unibo, mi diceva: “Sono incasinato, è un periodo che vorrei fare tantissime cose ma il mio peggior difetto è che non so scegliere”. Gli ho detto: “Fai una scelta. Poi giusta o sbagliata che sia, almeno l’hai fatta. Ed è una cosa solo tua. Non te la toglierà nessuno. Hai sbagliato? Pazienza. Amen! Ma almeno sei andato avanti. Così cosa fai? Niente. Sei morto. Sei fermo al ‘da dove sei venuto’.”
Ci pensavo, ma questo capita quotidianamente nel nonprofit (o in politica, persino in famiglia) in tutte quelle organizzazioni che si fossilizzano sul fondatore, da dove vengono. È un problema.
Il fondatore è di passaggio. Deve lavorare affinché lasci la sua eredità a qualcuno quando non ci sarà più.
È inevitabile. Mettetevelo bene in testa. E lavorate affinché la vostra organizzazione sopravviva a lui/lei.
Rimarrà il nome, rimarrà l’idea, rimarrà lo spirito che ha mosso l’organizzazione.
Ma andate avanti. Andate oltre. Ne va del vostro futuro.
Se continuate a guardare solo indietro, al passato, sbatterete contro un muro.
Io lo so che è dura, a volte chiudiamo gli occhi perché la realtà non ci piace. Ma se smettiamo di guardare avanti, non riusciamo più a vivere e a scrivere la nostra storia.
La vostra storia in realtà, è ancora tutta da scrivere.
VM