È capitato a tutti di provare la solitudine del Fundraiser.La sentite quando siete davanti ad un CDA ostile. Che non vi segue. Che non vuole fare Fundraising, o che pretende che voi portiate a casa i soldi…quasi in modo “naturale” senza fatica.. più o meno con la facilità con cui loro li spendono…
A me non capita più da molto tempo. Perché ora, prima di arrivarci, faccio capire al CDA che ho davanti una cosa ben precisa … che sono a cinque minuti dalla decisione più importante della loro vita.
Non gli dico che “così non si può andare avanti”. Gli dico chiaramente che sono già all’inferno. “Potete rimanerci o aprirvi la porta verso la luce. Io non posso farlo per voi”.
Il compito del Fundraiser è di far capire al CDA che non hanno un problema di soldi. Quelli ci sono. Sono tutti intono a loro. Devono solo decidere se prenderli. Il problema è che come loro, ci sono migliaia di altre ONP che lottano per quei soldi.
E allora dovete fargli capire che si lotta per ogni euro. Perché alla fine, quando si andranno a sommare tutti gli euro raccolti, la somma farà la differenza tra sopravvivere, e chiudere.
Nella raccolta fondi, raccolgono più soldi quelle ONP che sono disposte a impegnarsi totalmente nel Fundraising. E le ONP sono piene di persone disposte a dare l’anima. Ma per farlo il CDA deve essere pronto a fare altrettanto. Deve essere il primo Fundraiser. Solo allora tutti, dalla segretaria del CDA alla donna delle pulizie, saranno pienamente coinvolti e daranno l’anima per la causa e per raccogliere più fondi.
Fategli comprendere quanto sono importanti. Fategli capire che devono essere pienamente coinvolti. Se capiscono questo, la raccolta fondi viene di conseguenza.
Io non sono più solo.
Voi cosa aspettate?
VM