Come sono messi i Fundraiser? Si trova lavoro? C’è lavoro nel nonprofit?
Chiariamo subito una cosa. Fare il Fundraiser non è una panacea per chi non trova lavoro. Il terzo settore non è la valvola di sfogo o la soluzione del problema della disoccupazione. Oggi il mondo nonprofit ha bisogno di persone qualificate, professionali e motivate. Soprattutto motivate. Ma non solo perché cercano un lavoro. Ma perché vogliono fare la differenza.
Fare il Fundraiser presuppone un’ideale di società, di intendere la propria vita e la propria professione che va ben oltre il concetto di semplice “impiego”. E’ una professione, ma è anche una missione.
Se vi riconoscete in questa definizione, allora posso dirvi che per voi il lavoro nel terzo settore c’è. E lo dico in forza dell’esperienza di quasi 15 anni di Master in Fundraising.
Ad esempio, questi sono i dati dell’edizione 2016 che si concluderà a novembre 2016.
Su 42 studenti del Master, 42 stanno già svolgono lo stage. Abbiamo ricevuto ben 88 richieste di stage (molti con borsa pagata) da 62 organizzazioni nonprofit tra cui: Save The Children, Action Aid, Emergency, John Hopkins University, LAV, Medici Senza Frontiere, Oxfam, Lega del Filo d’Oro, UNHCR, UNICEF, e anche da tante piccole e medie organizzazioni
Dal primo gennaio di quest’anno l’Ufficio Placement del Master ha ricevuto e girato ai suoi ex studenti ben 107 offerte di lavoro. Molte sono inevase per mancanza di personale adeguatamente formato.
E’ del tutto evidente che delle 300.000 organizzazioni nonprofit esistenti in Italia, in molte sono alla ricerca di Fundraiser.
Il lavoro c’è.
Ma solo se siete lì per fare la differenza.
VM