La crescita del fundraising è una formula geometrica, formata da tre potenti funzioni. Notate come ci siamo tre, e soltanto tre, modi di far crescere il fundraising. Se dovessi farne una formula la scriverei così:
[(Aumento dei donatori) x (Aumento dell’importo medio donato) x (Aumento della frequenza delle donazioni)] – 1 = Crescita percentuale totale del fundraising
Non esiste nessun altro modo per fra crescere e prosperare il tuo fundraising.
Ma per farvi capire la potenza della formula, vi chiedo un po’ di pazienza e vi chiedo di seguirmi in questi due conti matematici.
Poniamo che i vostri donatori attivi (ovvero quelli che hanno fatto almeno una donazione negli ultimi 12 mesi) siano 1500, la loro donazione media sia di 30 euro, e la frequenza media delle donazioni per ciascuno di essi sia 2 (questo NON significa che tutti i donatori donano 2 volte all’anno, ma che ci sarà qualche donatore che donerà solo una volta all’anno e alcuni 2, 3 o magari anche 4 volte, con una media complessiva di tutti i 1500 donatori di 2 volte l’anno. Lo ripeto, è una media).
Questa situazione equivale a un fundraising annuale di 90.000 euro (1500 donatori x 30 euro x 2 volte ogni donatore in media).
Ora se incrementiamo ciascuno dei fattori soltanto del 10%, avremo un ricavo di 119.000 euro! (1650 donatori x 33 euro x 2,2 frequenza), con un aumento complessivo del 33% circa delle donazioni!
Immaginate adesso di aumentare il numero iniziale dei donatori del 30%, la donazione media del 25% e la frequenza di dono annuale del 20%: alla fine dell’anno la raccolta fondi sarebbe 175.500 euro (1950 donatori x 37,5 euro x 2,4), con aumento complessivo di quasi il 95%.
E questo soltanto considerando un anno. Pensate a che razza di interesse composto può generare la cura del donatore nel lungo periodo. I risultati sono esponenziali!
Ma da dove si inizia per fare queste tre cose?
Per mettere in pratica questa semplice formula? Come ci si può riuscire?
Innanzitutto capendo che fare fundraising non significa solamente chiedere soldi, ma riuscire a costruire una relazione con il proprio donatore e coinvolgerlo il più possibile con l’organizzazione.