Oggi ho deciso di scrivere un post un po’ particolare.
Non voglio darvi la solita lezione di fundraising, ma vorrei condividere con voi qualcosa d’importante e a cui tengo molto.
Tanto per iniziare, in queste due prime tappe del Tour del Fundraising (Milano e Roma), sono già venuti, oltre ogni aspettativa, oltre 500 persone!
A volte faccio quasi fatica a rendermi conto di tutto quello che sta accadendo.
Io e i miei collaboratori stiamo facendo un lavoro davvero prezioso, che sta superando ogni mia aspettativa.
Le sale sono piene di gente che lavora con umiltà e sincerità nel nonprofit con la “voglia di fare” che brucia ardentemente negli occhi e dentro al cuore.
Nessuno li ha obbligati a venire al Tour. Vengono di loro spontanea volontà per sentirmi parlare di fundraising.
Lo fanno perchè sanno che la situazione italiana sta cambiando e vogliono essere pronti, armati fino ai denti, per sferrare un grosso attacco al calo del welfare, dei finanziamenti pubblici e cercare di contribuire a fare del mondo un posto migliore, con le loro piccole e grandi opere nonprofit.
Quest’anno, inoltre, faremo il Festival del Fundraising (a maggio, e siamo già sold-out, posti esauriti da 2 settimane, quasi due mesi dell’evento. MAI successo nella storia di un evento di fundraising, che 800 posti vadano esauriti in 40 giorni).
Ora il sogno, piano piano, sta prendendo forma e – anche se la strada è ancora lunga – so che le cose andranno sempre e solo ad aumentare la mia voglia di aiutare il mondo del fundraising a migliorare.
Fin dall’inizio la mia missione – ed il mio desiderio più profondo – è stata quella di aiutare le persone a portare in alto la propria organizzazione nonprofit.
Ho sempre voluto stabilizzare nuovamente la difficile situazione economica del nostro bel paese e redimere finalmente l’intera categoria di chi volontario o retribuito gioca il suo tempo libero o professionale nel mondo nonprofit. Una classe di persone enorme, ma invisibile. Che fa un lavoro straordinariamente utile, ma non riconosciuto da nessuno.
Ed è per questo che impazzisco di gioia ogni volta che qualcuno mi fa un’intervista (il prossimo Venerdì di Repubblica e il prossimo numero di Donna Moderna sono le ultime due) e la mia faccia appare su una testata giornalistica. Non perché m’interessi diventare famoso, anzi! Perché insieme al mio nome, appare quello di ogni fundraiser che mi ha dato fiducia, appare la faccia di ogni studente che applica ogni giorno i miei insegnamenti e porta a casa risultati strabilianti.
Ma come vi dicevo, questa è una missione molto grande. Per cui quello che abbiamo fatto fino ad ora non è un punto di arrivo, ma solo l’inizio della rivoluzione. E per portare a termine il progetto che ho iniziato, ho bisogno di arrivare a più fundraiser possibili.
E se anche voi volete partecipare a questo gigantesco sogno, portando a casa la vostra grande fetta di lavoro, avete la possibilità di farlo già dal prossimo mercoledì (12 aprile) a Genova, dove mi troverete per la tappa del Tour del Fundraising.
Marceremo insieme, per ben tre ore, verso nuove consapevolezze in fatto di fundraising. Vi aspetto