Un ragazzo che conosco ha chiuso oggi gli esami all’ Università e mi scrive:
“Oggi ho finito gli esami e avrei una ramanzina da fare sul sistema universitario italiano, gli altri non li conosco.
Dopo 5 anni, io non posso esserne soddisfatto. Non posso essere soddisfatto da un qualcosa che unisce presunta teoria a un numero e affida la pratica e l’esperienza a “qualcun altro”.
In un mondo dove l’istruzione sembra essere tutto devi farti strada tra numeri […]”
L’ Università la conosco bene, e ne conosco bene limiti, ma anche potenzialità e possibilità.
Non si può universalizzare perché so che ci sono persone, colleghi, che fanno la differenza e sono davvero bravi e competenti.
Negli anni ho conosciuto talenti. Ho avuto in classe studenti che ora guardo con ammirazione e sono certo che parte del loro talento è cresciuto grazie all’ Università.
Questa cosa però mi ha fatto riflettere. Mi viene da dire che forse per molti neolaureati LA SITUAZIONE e il pensiero è simile….
Quando ho pensato il Master in Fundraising avevo esattamente in mente l’opposto di questa esperienza. L’OPPOSTO.
• PER NOI TU NON SEI UN NUMERO. Per questo che c’è ogni anno un numero massimo di iscritti in classe.
• LA PRATICA E L’ESPERIENZA LA FAI SUL SERIO. Attraverso l’Annual Fund Plan, il Progetto Capstone, i lavori di gruppo pensati e strutturati, le esercitazioni, i web meeting riservati, lo stage (ma lo stage ben fatto!!)…
E poi abbiamo il valore aggiunto del NETWORKING (attraverso il festival del fundraising, gli aperitivi con i docenti (!!), il summer party con alumni a casa mia e tantissimo altro…)
Questo è un valore aggiunto sotteso che non viene percepito subito, ma che è il VERO VALORE AGGIUNTO che oggi ci differenzia da altri.