Ieri sera ero a cena con un amico. Mentre stavamo mangiando, una telefonata inaspettata dal padre di questo mio amico: “E’ morta!”. Si trattava di una persona carissima per il mio amico e per suo padre.
Un silenzio è calato.
Non imbarazzo, ma solo silenzio.
Poi lui ha rotto il silenzio e ha detto: “Certo, che la morte azzera tutto, ti rimette in fila l’ordine delle priorità”.
Ha ragione.
La morte è didattica, nella sua semplicità.
C’è un prima e c’è un dopo.
E nel prima, nel tempo che ci viene dato, ci affanniamo inutilmente.
Ci affanniamo per fare, per accumulare, per primeggiare. E poi guarda là, scompare tutto in un attimo. Il nostro tempo è limitato, e bisogna usarlo bene.
Ho letto stamattina che dovremmo vivere: “Come se fossimo dei giardinieri: investiamo le nostre energie in modo che qualsiasi cosa facciamo duri una vita intera e anche di più“.
Il giorno prima di iniziare un periodo di vacanza dal lavoro, sono grato di poter usare questo tempo per capire meglio PERCHE’ si lavora.
Buone vacanze!