Qualche giorno fa, girando qua e là su internet, ho letto un bell’articolo.
Parla dei 3 errori che un fundraiser NON deve assolutamente fare in questo momento di emergenza.
Ho pensato di adattarlo, mi piace dire “italianizzarlo” e riportarlo qui.
Spero vi piaccia e che possiate trovarlo interessante come l’ho trovato io.
E adesso, buona lettura!
Nelle settimane o nei mesi a venire, la crisi in cui ci troviamo ad un certo punto cambierà forma.
Passerà da una crisi sanitaria, a una recessione economica.
Non sappiamo quanto sarà profonda o quanto durerà, ma sappiamo che sarà così.
Le recessioni accadono.
E cosa ben più importante: hanno (inevitabilmente) un impatto sulla raccolta fondi.
Spesso però sono le stesse organizzazioni nonprofit ad AUTO-infliggersi gli impatti più dannosi.
Ecco allora 3 consigli che possono aiutarvi a evitare ulteriori danni:
1. Diventare pessimisti.
Fate attenzione ad ipotizzare che “nessun donatore risponderà ai vostri appelli”… perché è una profezia che si auto-avvera!
Anche in tempi difficili, i donatori continuano a volervi bene.
Alcuni di loro potrebbero aver bisogno di diminuire l’importo solitamente donato o di donare con minor frequenza.
Ci sta! È un’opzione (possibile), ma NON è un dato di fatto.
Quindi, ciò che dovete fare è essere pronti a offrirgli opportunità incredibili per rendere il mondo un posto migliore.
In altre parole: continuate a fare quello fate (bene) sempre.
2. Tagliare (con l’accetta) il budget per la raccolta fondi e la comunicazione & marketing.
Tagliare in maniera brutale i fondi destinati al fundraising e al marketing vi garantirà solo una sofferenza economica maggiore e per un periodo più prolungato.
Migliaia di organizzazioni nonprofit hanno chiuso i battenti dopo l’ultima recessione del 2008.
Non subito sia chiaro, ma un anno dopo (in alcuni casi anche un po’ più tardi) quando la mancanza di fondi (dovuta a un taglio drastico delle proprie attività di fundraising e marketing) le ha sommerse.
Ricordatevi una cosa: se avete bisogno di donatori (e sono sicuro che ne avete bisogno) ne avete bisogno ora, soprattutto ora.
3. Scusarsi con i propri donatori per aver chiesto loro di donare.
Va bene chiedere. DOVETE chiedere.
Anche in tempi difficili. Soprattutto in tempi difficili.
I donatori che non avranno la possibilità di donare vi diranno semplicemente “no, grazie”.
È un loro diritto.
Ma del resto non sarà mica la prima volta che ricevete un no, giusto?!
Quindi: preoccupatevi di costruire il vostro Caso, e preparare i vostri appelli.
Tutto qui.
È così che funziona il fundraising. Funziona sempre così, ma soprattutto quando i tempi sono duri.