Qualche curiosità su Roberto…
Ho studiato scienze politiche con specializzazione in politiche di sviluppo e focus su Africa Sub Sahariana. Conosco l’africa perché l’ho studiata, ci ho viaggiato in lungo e largo, insomma ci volevo proprio lavorare. E poi un giorno è stato proprio così… ho iniziato a lavorare come volontario per le ONG durante l’Università, ho fatto la mia tesi di laurea in Tanzania (parlo fluentemente anche KiswhailiJ). Il mio obiettivo era diventare un professionista della Cooperazione allo sviluppo, andare sul campo, portare aiuto direttamente alle popolazioni in stato di necessità.
Da cosa nasce la tua passione per il fundraising?
La mia passione per il settore nasce da un grande interesse e amore per l’Africa. In sintesi? Io volevo fare il cooperante espatriato!
Ho deciso di usare il fundraising e la comunicazione come strumenti per aiutare “ la mia Africa” molto di più di quanto potessi fare vivendoci e lavorandoci. Mi sono dapprima occupato di comunicazione e di fundraising su individui (molto DM, Digital, Lasciti testamentari).
Ho imparato tanto nel mio lavoro in una family internazionale (CBM) dove i fundraiser australiani, inglesi, canadesi , tedeschi ma soprattutto uno dei fondatori dell’IFC che era il vice presidente FR mi hanno insegnato tutto lo scibile umano sugli individui. In seguito, senza mai abbandonare gli individui del tutto, ho cercato di usare la mia esperienza di comunicazione, di PR e gestione eventi per lavorare sul settore degli HIGH value donors.
Cosa ami del tuo lavoro?
Ancora oggi quello che mi fa alzare dal letto la mattina, il vero mordente, è la possibilità di scoprire come un dono possa trasformarsi in qualcosa che impatta positivamente sulla vita dei beneficiari e, la ancora più grande possibilità che il mio lavoro mi dà di raccontarlo a chi ripone fiducia nella causa affidandoci le sue donazioni. Ed è per questo che (ancora!) tutt’oggi, amo partecipare ai meeting con i major donor, le aziende, le fondazioni e i testatori, perché credo che un Direttore non possa permettersi il lusso di pontificare da una scrivania, ma debba continuare a mantenere una relazione continuativa con la base donatori e affiancare i suoi fundraiser.
Che consiglio ti sentiresti di dare ai tuoi giovani colleghi?
“Restate umili, ascoltare e imparare dai grandi. Quando vi rapportate con i donatori ricordatevi che siete dei professionisti, non dei venditori o tantomeno dei mendicanti…!”