Quando il Digital è un’arma vincente (per raccogliere fondi!)
Attenzione ai dettagli, cura della relazione con i propri donatori e tanta passione! Queste sono solo alcune delle cose che accomunano Leonardo e Valentina, due giovani talenti della raccolta fondi. Il più grande insegnamento che hanno ricevuto in questi mesi?
Beh, che il Digitale sta cambiando il modo di fare raccolta fondi, offrendo opportunità prima d’ora mai sperimentate… provare per credere!
Valentina Barbaglia, Fundraiser presso Fondazione Dynamo Camp Onlus, Master in Fundraising di Forlì 2018
Se potesse scegliere solo una canzone da far suonare ogni volta che entra in una stanza, Valentina sceglierebbe Roar di Katy Perri. È la prima canzone che ha sentito entrando a Dynamo Camp… Di quel momento ricorda ancora l’entusiasmo che porta ancora con sé ogni mattina entrando in ufficio… L’insegnamento più grande che ha ricevuto in questi anni è quello di lavorare con amore, perché la differenza la senti tu (fundraiser) e la sente il donatore. E a chi si affaccia adesso al fundraising consiglia: osserva il contesto in cui ti trovi, prendi ispirazione da realtà che hai a cuore e sperimenta. Non avere paura!
Ciao Valentina, cosa è cambiato nel tuo lavoro con l’arrivo del Covid?
Come per tutti, il 2020 è stato un anno difficile. A causa del Covid nel 2020 gli eventi della nostra rete ambasciatori si sono fermati e nonostante nostri input non sono riusciti a ripartire. Dynamo Camp ha una rete di 160 ambasciatori ovvero persone che durante l’anno si impegnano ad organizzare eventi con l’obiettivo di raccogliere almeno 2.000 € (2.000 € corrisponde ad una vacanza per un bambino a Dynamo Camp). Nel 2021 abbiamo scelto di organizzare per la prima volta un evento online con l’obiettivo di lanciare anche un messaggio positivo agli ambasciatori. Da qui l’idea di un aperitivo a casa.
L’obiettivo che Dynamo si era data era di 100 box aperitivo. Un obiettivo per noi non basso ma realisticamente raggiungibile. Abbiamo raggiunto 180 box spedite in tutta Italia con una donazione minima di 35 €. Molti donatori hanno anche donato più del dovuto. È stato un primo tentativo, il progetto per noi è andato bene e lo ripeteremo facendolo crescere e con un format leggermente diverso. Ma con questa iniziativa avevamo anche un latro obiettivo: portare un pò di atmosfera Dynamo nelle case perché volontari, famiglie e donatori sentivano la nostra mancanza. All’interno della box abbiamo quindi inserito alcuni oggetti che si trovano al Camp e che vengono usati dai bambini come ad esempio la tovaglietta con la mappa del camp, i bicchieri ed i tovaglioli e il nostro magazine.
Valentina, raccontaci un’idea geniale che hai visto in quesi mesi e ti ha colpita…
Un’iniziativa che mi è piaciuta molto è stata la Cena a domicilio consegnata a casa x Natale di Antoniano onlus.
Antoniano ha sempre organizzato una cena di Natale, ma a causa del Covid la cena rischiava di saltare e con lei anche la raccolta fondi.
Hanno così pensato ad una cena solidale a domicilio con l’aiuto di Max Poggi e l’associazione Tour -tlen. La donazione minima richiesta per la cena stellata di 5 portate e due bottiglie di vino era di 200 € a testa. La cena è stata cucinata nella mensa di Antoniano e consegnata a domicilio dalla rete di volontari. I prodotti serviti sono stati tutti donati da alcuni aziende che hanno aderito all’iniziativa. Penso sia stata un’idea molto bella!
Come mai hai deciso di raccontarci queste due iniziative?
Ho pensato di portare queste due storie di raccolta fondi perché da una parte rappresentano due modi di successo di reagire ad una crisi che ha impedito la realizzazione di eventi in presenza.
Dall’altra parte perché entrambi i casi mostrano un bisogno e una risposta in merito alle necessità sia dell’organizzazione che dei donatori.
Ad esempio il progetto di Antoniano era più articolato ma circoscritto ad un’area limitata e rivolto soprattutto a grandi donatori. Il progetto Dynamo è stato pensato invece in maniera più semplice perché i nostri due obiettivi erano essere tempestivi e raggiungere tutta Italia.
È un progetto che ha portato una raccolta fondi inferiore ma che a livello di energie non ha avuto grandi costi interni e che per questo motivo può essere ripetuto più volte durante l’anno
Il consiglio che vuoi dare a chi inizia a occuparsi ora di fundraising…
Sii curioso. Osserva il contesto in cui ti trovi, prendi ispirazione da realtà che hai a cuore e sperimenta. Non avere paura. Non servono per forza sempre grandi idee geniali, bisogna anche guardare cosa succede attorno a noi in quel momento ed essere tempestivi.
Leonardo Peasso, Responsabile Donor e Customer Care per Produzioni dal Basso, Master in Fundraising di Forlì 2017
Al genio della lampada chiederebbe di donargli la voglia di fare quello che non ha voglia di fare, senza procrastinare in eterno. In questi anni di lavoro ha imparato che l’attenzione ai dettagli fa la differenza, e a chi inizia a occuparsi ora di fundraising consiglia di…
Imparare ad usare il web (bene!). Chi ha una formazione umanistica può reinventarsi con una base di formazione web (sempre più imprescindibile) Secondo consiglio top? Sforzatevi di conoscere colleghi di altre realtà: il network e la condivisione dei saperi sono fondamentali!
Cos’è Produzione dal Basso e di cosa ti occupi nello specifico Leonardo?
Produzioni dal Basso è la prima piattaforma di raccolta fondi online ed è anche una comunità di innovazione sociale e culturale. È aperta ad ogni tipo di progetto, chiunque può lanciare la propria campagna. Attualmente abbiamo 626 progetti attivi di varie tipologie e su varie categorie come musica, sociale, editoria. Il mio lavoro nello specifico, è di fare in modo che tutte le campagne funzionino per il meglio, mi occupo di tutte le questioni tecniche e digitali.
Raccontaci un’idea geniale che hai visto in quesi mesi…
Un’idea che mi è piaciuta molto è quella promossa da Goteo.org, una piattaforma spagnola che essendo proprietà di una Fondazione può fornire lei stessa ai donatori la ricevuta di pagamento per la dichiarazione dei redditi, e quindi è una pratica in meno che deve gestire il progettista.
È un win-win per tutti: la piattaforma/fondazione che attira i progettisti, i progettisti che usano questa leva per ricevere donazioni, i donatori che ottengono il documento in tutta semplicità. Geniale!
Cosa ti piace di più nel tuo lavoro?
La parte che più mi piace nella raccolta fondi è vedere la realizzazione dei progetti e la riconoscenza da parte dei progettisti sia verso i donatori che verso la piattaforma. Inoltre, siamo molto felici della recente nascita della piattaforma Attiviamo Energie Positive attorno alla quale si è creata una vivace e affezionata community.
Questa community così attenta, partecipe e sicura di quello che vuole sentire, ha attirato le attenzioni di diverse realtà imprenditoriali, che ora si propongono come relatori sul palco di AEP.
Grazie a Valentina e Leonardo per questa bella intervista! Sono felice del percorso che hanno fatto una volta usciti dal Master in Fundraising di Forlì ad oggi!