C’è una foto che ho rivisto, qualche giorno fa, in un libro del 1986. Avevo 20 anni al tempo…
E’ una foto che mi rappresenta bene e a cui sono sempre stato particolarmente affezionato.

Il Papa veniva a Forlì e io avevo deciso che avrei voluto dargli la mano.
Non avevo dubbi sul mio obbiettivo. Volevo stringergli la mano. A qualunque costo.
Studiai il percorso attentamente e il punto dove ci sarebbe stata meno gente e più possibilità di stringergli la mano.
Aspettai tutto il giorno.
Poi quando finalmente arrivò, iniziai a urlare e gridare e sporgermi piu che potevo.
E nella foto si vede lo sforzo (anche un po’ aggressivo, lo devo ammettere) verso quell’uomo per potergli stringere la mano.
Il Papa non potè ignorarmi.
E si vede, nella foto che si sta avvicinando verso di me, si rivolge a me con i suoi occhi azzurri profondissimi. E mi dice: “Sì ti ho visto, vengo, ma con calma!”. Non lo disse spazientito, ma con affetto. Mi disse in altre parole: “Poichè hai così insistito, ti darò soddisfazione, però ricordati che io sono disponibile, non a disposizione”
Poi mi strinse la mano, guardandomi.
Di questa foto mi colpisce anche il sorriso dell’uomo a fianco a me, che mi guarda con gioia e benevolenza.
Perchè la gente vuole bene a coloro che hanno degli obiettivi e delle mete entusiasmanti. Tutte le volte che ho buttato il cuore oltre l’ostacolo, ho sempre avuto tanti amici e amiche che erano con me.
Questo è quello che un pò mi rappresenta, e che mi ha rappresentato in questi anni.
Andare incontro alle mete, agli obiettivi, con determinazione.
Poi a volte le mete non si raggiungono, o magari sono mete sbagliate e uno se ne accorge dopo.
Ma quello che “salva” è l’aver fatto con impegno, con determinazione, magari rischiando di essere a volte “incompresi”, o “maldestri”, o anche da “ri-accordare”, ma andarci con decisione, con la decisione che solo i vostri obiettivi, e le vostre mete vi possono dare.
Se devi trovare uno sponsor, non si può chiamarlo una volta al telefono, e se non risponde, dire: “eh va beh non è interessato”. Se devo cercare un relatore, e non risponde non posso dire: “l’ho chiamato ma non mi richiama”. Se siete a metà di una trattativa con una azienda, non potete dire, “dai ci sentiamo fra 30 giorni”. (Ovviamente qualche volta bisogna dirlo, ci mancherebbe, ma nel 90% dei casi quei 30 giorni sono solo tempo perso evitabilissimo). Bisogna dire:
ci sentiamo domani o dopodomani?
Non sono solo le vostre competenze, la vostra bravura, il vostro “essere pronti”, il vostro “aver programmato” che vi farà raggiungere gli obiettivi.
Se aspettate il momento giusto, non ci sarà mai.
L’unica cosa che vi farà essere così dannatamente determinati è la chiarezza delle vostre mete e dei vostri obiettivi.
Chiariti gli obiettivi, tutto il resto è una conseguenza.