“Fare Fundraising vuol dire imparare a stendere la mano, e anche gli strumenti più innovativi e più digitali presuppongono che ci sia questa volontà e disponibilità”
La lunga storia di Marco, responsabile Ufficio Comunicazione e Fundraising della Comunità Papa Giovanni XXIII
Marco ha vissuto tutto della papa Giovanni XXIII in 40 anni di lavoro. Ha vissuto la casa famiglia, le comunità terapeutiche, la missione, la responsabilità sulla presenza della Comunità in zone specifiche. La condivisione in ogni senso e l’obbedienza in ogni senso (che è uno dei punti fondanti della vocazione della Comunità). È alla guida dell’ufficio comunicazione e fundraising anche per via di questa storia.
“Fu Don Oreste Benzi a chiedermi di avviare l’ufficio, proprio dopo un incontro con Valerio e per i primi anni, finché lui c’era ancora, ci siamo davvero divertiti.”
Ecco l’intervista con il mio caro amico Marco a Casa Fundraising per parlare di come fare meglio fundraising!
“Ricordi la tua prima esperienza di fundraising?”
La prima raccolta fondi l’ho fatta appena arrivato in casa famiglia a Rimini. Avevo 18 anni, ero un obiettore di coscienza, arrivavo da Crema ed ero un po’ “fighetto”. L’auto della casa famiglia era un….Così, un giorno, tornai da Crema per qualche festività e tra gli amici di famiglia e dei miei genitori ho raccolto la cifra necessaria per acquistare un pulmino.
“Di cosa si occupa la Comunità Papa Giovanni XXIII?”
Fondata nel 1968 da don Oreste Benzi, la Comunità è impegnata da allora a contrastare l’emarginazione e la povertà.
La Comunità lega la propria vita a quella dei poveri e degli oppressi e vive con loro, 24 ore su 24. Oggi la Comunità siede a tavola, ogni giorno, con oltre 41 mila persone nel mondo, grazie a più di 500 realtà di condivisione tra case famiglia, mense per i poveri, centri di accoglienza, comunità terapeutiche, Capanne di Betlemme per i senzatetto, famiglie aperte e case di preghiera.
La Comunità opera anche attraverso progetti di emergenza umanitaria e di cooperazione allo sviluppo; è infatti presente nelle zone di conflitto con un proprio corpo nonviolento di pace, “Operazione Colomba”.
“Un consiglio che daresti a chi vuole fare il tuo stesso lavoro? “
Fondarsi sulla passione e non sui risultati, e poi saper ascoltare. Ascoltare i donatori, i volontari, i collaboratori, cosa succede attorno a sé nel mondo e nel contesto. Ascoltare, poi, è la base della relazione con qualcuno.