Mi giunge per email! Finalmente qualcuno che ragiona in termini di collaborazione e non solo di concorrenza!
Siamo 3 responsabili di tre diverse case famiglia di Napoli (differenti per target di accoglienza e specializzazione) e gestite da tre diversi enti non profit. Condividiamo un percorso di confronto e collaborazione e ahimè anche di mancanza perenne di risorse economiche. Avremmo pensato di unire le nostre forze per verificare la possibilità di lanciare stabilmente un’operazione di fund raising per sostenere le nostre realtà. Il fatto di appartenere a tre enti diversi è precludente al tipo di operazione che vogliamo fare? Oppure è possibile trovare una strategia che veda tre realtà diverse unite per un unico obiettivo? E’
una sfida che il mondo del fund raising può sopportare? (Giovanni Morelli resp. casa famiglia)
Ma certo! dico io! Ma mi sforzo, continuo a sforzarmi, girando a destra e a sinistra per l’Italia a cercare di far capire che la via d’uscita per uno start up di una buona azione di fund raising passa inevitabilmente per i consorzi! Qui si tratta di ritirare fuori dal cassetto una vecchia idea con un nome strano COO-PETIZIONE (Harvard Business Review qualche anno fa), un misto fra competizione e cooperazione. Altrimenti continuiamo a ripetere il solito vecchio antico slogan… “ma noi queste cose non le possiamo applicare…”
Avanti invece, a me interessano anche i vostri risultati, teniamoci in contatto!
VM