La mission deve colpire nel segno. Deve stupire, essere ricordata. Deve parlare dei nostri grandi progetti. Inutile perdere tempo in articolate descrizioni fini a sé stesse, ci vogliono messaggi diretti, carichi di passione. Qualche esempio? Nell’articolo del 13 maggio che ho scritto su Vita ne offro diversi, sia da imitare che da evitare.
Il non profit deve spendere poco. Se la pensiamo così stiamo condannando il terzo settore a limitare gli investimenti e quindi a non crescere. Interroghiamoci piuttosto sugli strumenti che utilizziamo. Siamo capaci di valutare l’efficacia del cartaceo? Abbiamo iniziato a sfruttare l’enorme potenziale del digitale? Su Vita del 20 maggio, interrogativi e riflessioni del post Festival del Fundraising.